Chissà cosa sarebbe successo se lo scorso 3 maggio quel 2/9 al tiro, nella decisiva gara-3 di primo turno playoff, avesse assunto proporzioni meno negative? Probabilmente oggi Vincenzo Di Viccaro non sarebbe un nuovo giocatore della Sandretto Falconara Basket e farebbe ancora parte di quella Gsa Udine che invece lo ha scaricato, non senza mirate polemiche, proprio all’indomani dell’eliminazione dalla corsa per la promozione all’attuale A2. Cose che capitano nello sport e nel basket ancor di più. Questione di centimetri, di una palla persa in più, di un tiro che scheggia il ferro o che beffardamente gira su di esso, entra ed esce.
La storia di Vincenzo Di Viccaro ricomincia quindi dalla Sandretto dopo quella nefasta giornata di inizio maggio nella partita persa contro Bergamo a cui ha fatto seguito le dichiarazioni, pesanti e oggettivamente rivedibili, del Presidente friulano che non usò mezzi termini per definire l’intera stagione della sua squadra “fallimentare” puntando il dito, senza un briciolo di rispetto e gratitudine, proprio contro la neo guardia falconarese. E dopo quattro mesi la brillante e vincente carriera di “Vins” riparte senza timori e paure. L’esperienza certo non manca a un giocatore che calca questi palcoscenici da oltre quindici anni, ed è talmente alto il suo grado di professionalità che riparte con la massima motivazione e stimoli cancellando con un semplice e naturale colpo di mano le polemiche che hanno segnato la fine dell’ultima sua stagione.
Iniziamo inevitabilmente da Udine e da quell’ ultima partita. Qualcuno avrebbe potuto rispondere per le rime, tu non lo hai mai fatto e ora riparti con una nuova squadra per una nuova avventura. Voglia di rivincite?
“No, nessuna rivincita. Tutto è molto semplice. Ritengo che ognuno nel proprio lavoro possa fare delle scelte, giuste o sbagliate che siano ma sempre fatte con la massima serietà e professionalità. Ed è quello che ho fatto io in tutta la mia carriera accompagnato sempre da un comportamento da professionista anche se magari con la sfortuna di incontrare personaggi che non meritano grande considerazione. Sono rimasto in silenzio dopo quello che è stato detto sul mio conto e ritengo che non si debba aggiungere altro a quella storia. Fa parte del passato, mi dispiace, ma devo e voglio pensare ad altro e alla mia nuova squadra”.
Colpo di spugna a ieri e veniamo a oggi. Il tuo presente parla dell’ennesima avventura in una categoria che conosci ormai meglio delle tue tasche. Con quale motivazioni affronti questa annata?
“Le motivazioni sono a mille ed è massima la felicità per essere entrato a far parte di questo progetto. La Società si è mossa ben presto nei miei confronti, cercandomi subito e presentandomi le sue ambizioni e obbiettivi mostrando grande serietà e organizzazione di chi davvero vuole puntare in alto e ha tutte le carte in regola per farlo. Accettare è stato quindi logico e rapido”.
Al lavoro da due settimane e alla vigilia dei primi riscontri del campo nelle gare amichevoli. Cosa hai potuto capire da questa primissima parte di stagione?
“Trarre conclusioni dal punto di vista tecnico è forse troppo prematuro. Posso sicuramente ammettere che il gruppo è super e lo sarà sia dentro che fuori il campo. I miei compagni di squadra li conosco praticamente tutti e posso garantire sulle loro qualità. Poi sarà il campo a dare le sue sentenze ma iniziamo davvero bene e i presupposti per ottenere quello che vogliamo ci sono senz’altro”.
Tutto pronto per una stagione super, ma quali sono gli ingredienti basilari per vincere?
“Dobbiamo sin da queste prime settimane lavorare tutti di squadra ed essere uniti. Andremo a giocare in campi difficili contro squadre forti e attrezzate, se non siamo uniti e guardiamo tutti in una sola direzione tutto diventa molto difficile. Questo dobbiamo capirlo subito, lo sappiamo bene tutti e cercheremo di farlo diventare parte del nostro DNA”.
Di Viccaro e il Palarossini. Sembra incredibile ma la storia dice che le retine del palas dorico non sono state torturate dal tuo tiro.
“E’ vero in tanti anni non ho mai giocato su questo campo che è davvero bello e molto accogliente. Lo farò quindi da protagonista giocandoci in casa”. Le retine sono comunque avvisate dell’imminente pericolo in arrivo.
Lascia un commento