Cresciuto nei settori giovanili dell’Anconetano, lanciato nel “mondo dei grandi” in – quella che era all’epoca – serie C2 dalla Stamura (con cui ha conquistato anche una finale playoff, ndr), Matteo Battagli è ormai da tre anni un giocatore della Robur Falconara Basket.
Playmaker funambolo, atleta determinato ma che fa dell’istinto il suo punto di forza, “Batta”, ribattezzato così da compagni e allenatori, è il protagonista dell’intervista di oggi.
A lui, chiamato nell’ultimo periodo agli straordinari, a causa, tra le altre cose, dell’assenza forzata di Andrea Nardini, abbiamo chiesto del momento che sta vivendo a livello personale e con lui abbiamo voluto fare un bilancio in vista dell’imminente sfida casalinga di domenica contro il Basket Club San Benedetto.
D: Allora Matteo, sappiamo bene ormai delle difficoltà riscontrate dalla Robur Falconara Basket in questi primi mesi di campionato. Da qui, come succede sempre in questi casi, la necessità per voi giocatori di provare a rafforzare un concetto basilare quando si parla di ‘squadra’: tutti sono importanti e tutti possono dare il proprio contributo, anche al di sopra a volte delle proprie possibilità. Nel tuo caso, come stai vivendo questo momento?
R: Ciao a tutti! Partendo dal presupposto, come hai detto tu, che siamo tutti importanti nelle rotazioni, io penso di poter e dover, a maggior ragione, dare una mano. In questo momento ne sono pienamente consapevole e, oltre a lavorare ogni giorno in palestra, sto cercando di aggrapparmi ai “grandi” della squadra e in un certo senso di seguirli, confrontandomi continuamente con loro per capire bene in cosa posso essere più utile.
D: La Robur Falconara Basket ha già affrontato diverse squadre tra le più accreditate del torneo. Cosa vi manca, a tuo giudizio, per poter competere a pieno regime con la parte alta della classifica? E cosa invece di quello che avete mostrato fino ad oggi, ti fa pensare di poterci riuscire?
R: Sinceramente faccio fatica a dirti cosa ci manca ancora per poter competere con le “big” del campionato. In primo luogo perché finora l’assenza di Nardini, i piccoli ma frequenti infortuni in cui siamo incappati e le dinamiche riguardanti le partenze di Ciampaglia e Righetti, che non ci hanno mai permesso di allenarci a pieno ritmo, tendono a confondere le idee e a non dare la misura di quello che potevamo o non potevamo fare.
Però sono convinto che la squadra al completo possa giocarsela alla pari con tutti, perché il clima che si respira in spogliatoio nonostante tutto è sempre stato ed è sempre buono e il morale sempre molto alto. E questa credo sia la cosa fondamentale che dovremo portarci dietro fino alla fine, se vogliamo tenere testa agli altri.
D: La partita di sabato scorso a Pedaso è stata per tre quarti una sfida che è parsa infatti equa su tutti i fronti, in primis nell’ambito del tiro da fuori, specialità che è per loro come per voi preziosa, e che vi ha permesso di rimanere sempre agganciati alla gara. Cosa è cambiato poi nel quarto periodo?
R: A mio parere, la partita di sabato a Pedaso è stata particolare, proprio per quello che ti dicevo prima. Il fatto di non essere al completo e di non riuscire quindi a tenere il ritmo degli avversari per quaranta minuti, non ci permette di esprimerci al massimo e ci penalizza facendoci perdere di lucidità in più momenti della partita. Momenti in cui la squadra avversaria può approfittare e prendere vantaggio. Se ci è mancato qualcosa nel quarto periodo, credo sia stata proprio la lucidità nelle scelte, un po’ di inesperienza ha fatto il resto, ma, di sicuro, non la voglia di vincerla. In ogni caso, su quel qualcosa stiamo lavorando insieme questa settimana.
D: Domenica al PalaLiuti arriva San Benedetto, formazione che al momento occupa il terzultimo posto in classifica con due punti, ma che sta dando del filo da torcere a più di una squadra. Senza contare, che può vantare tra le sue file un giocatore come Kibildis, sul podio dei migliori marcatori del torneo insieme al tuo compagno di squadra Ludovico Chiorri e a Nicola Temperini. Che partita ti aspetti?
R: Per come la vedo io, domenica sarà una bella partita perché loro sono agguerriti e non mollano niente, e perché noi, nella situazione in cui siamo, non ci possiamo permettere di sottovalutare ne’ San Benedetto ne’ tutte le altre squadre.
Riguardo a me, farò del mio meglio per limitare Kibildis e, ancora di più, per riuscire a mettere in ritmo Ludovico, Nicola e Francesco (Chiorri, Catalani e Alessandroni, ndr) che sono i nostri maggiori realizzatori, ma anche tutti gli altri miei compagni. Se vogliamo vincere dovremo fare gioco di squadra e so che ognuno farà la sua parte. Ne sono convinto.
Ufficio Stampa Robur Falconara Basket
Lascia un commento