La vita di un giocatore a 35 anni compiuti cambia. Questioni di prospettive, dei modi di vedere lo sport in genere e fare propositi in una stagione appena iniziata. Fabio Ruini mette da parte il suo ego, ampiamente giustificato dal talento ed esperienza, e pone in primo piano soltanto le esigenze della squadra e del gruppo. Non c’è più tempo per guardare i tabellini e le statistiche a fine partita, l’unica cosa che conta è la squadra.

“Alla mia età, dopo aver maturato tanta esperienza, – ammette Ruini – conta soltanto il gruppo e quello che posso dare all’interno dello spogliatoio per raggiungere i traguardi prefissati. E’ questo l’obbiettivo principale della mia stagione qui, con il Falconara”.

Chiari e semplici concetti, e forse sarà proprio per questo che oggi il play reggiano veste il bianconero della Sandretto. Lui che torna nelle Marche dopo un buon biennio in Romagna, a Lugo, che gli ha fatto conoscere bene anche la Serie B dopo tanti anni vissuti nei piani di sopra.

Come giudichi i primi passi della squadra?
“Direi che siamo partiti con il piglio giusto. C’è voglia di lavorare e spirito di sacrificio, componenti essenziali per costruire il gruppo. La squadra è oggettivamente buona e formata da ottimi giocatori”.

Quali sono i punti principali sui quali una squadra come questa deve lavorare sin dai primi giorni?
“Bisogna conoscersi, sia a livello umano che tecnico. Ogni giorno che passiamo in palestra insieme è importante per formare il gruppo e diventare squadra vera”.

Falconara perchè?. Cosa ti ha spinto principalmente ad accettare la proposta della Sandretto?
“Motivi logistici ma non solo. Vivo praticamente qui con la mia famiglia ma ho apprezzato tanto anche la trasparenza e chiarezza della Società. Sin dal primo incontro con il DS Chiodoni mi è piaciuto il modo con il quale mi sono stati illustrati i programmi della Società e quello che si vuole da un giocatore come me. Non ho avuto dubbi e accettato subito la proposta.”

E poi al Palarossini incontrerai spesso anche tuo fratello…(Gabriele allena le giovanili del Cab Stamura ormai da due anni)
“E si, me lo troverò spesso tra i piedi…” (e chiude ridendo)

Torni nelle Marche dopo i tre anni di Fabriano dove hai lasciato piacevolissimi ricordi. Ti aspetti le stesse cosa da questa nuova avventura?
“Sono passati tanti anni da quando giocavo a Fabriano (fino alle stagione 07/08 l’ultima di Fabriano in A2 che poi cedette i diritti a Roseto dove Ruini andò proprio a giocare nel campionato seguente n.d.r.) e mi fa piacere che si ricordino di me. Essendo stato molto bene li spero quindi di ripetermi anche in questa annata anche se mi porto dietro qualche anno e acciacco in più”.

Conosci molto bene la categoria, che campionato sarà?
“Non ho mai giocato nei gironi con squadre dell’Abruzzo e Puglia, comunque sarà sicuramente un campionato molto duro e difficile. Campi caldi e piazze abituate a questi palcoscenici. Non bisogna sottovalutare nessuno anche perchè credo che non ci siano squadre da poter affrontare in maniera leggera”.

Per vincere in campi così difficile può bastare il talento o il fisico?
“No. Componenti importanti senza dubbio ma se giochi individualmente trovi senza dubbio delle difficoltà e non puoi vincere certe partite. Non ci sono segreti particolari, bisogna giocare tutti insieme e di squadra, lottando tutti per lo stesso obbiettivo.”

Curiosità finale. Ruini e i social. Come sono i tuoi rapporti con Facebook e via dicendo?
“Non sono un amante di Facebook e degli altri social, ho un account Instagram e mi basta.”

Per contattare Ruini quindi nessuna chat, like o condivisione. Indirizzo e il PalaPrometeo Estra “L.Rossini” .Citofonare Sandretto.

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