Sono passati i tempi in cui festeggiava i compleanni con bagordi e “serate brave”. Filippo Alessandri oggi è un padre di famiglia e le candeline le spegne insieme alla donne della sua vita, Sahara e Zoe che seguono ogni passo del marito e del papà. Il ventisettesimo compleanno, il playmaker di Marsciano lo passa con la sua bella famiglia, trascorrendo un soleggiato e mite lunedì di fine gennaio godendosi il giorno di riposo tra l’ultima partita giocata e la ripresa degli allenamenti. La Sandretto che vince la quarta partita di fila porta anche il marchio del suo regista. Lui non ama troppo guardare le cifre ma le medie che sta tenendo in questa stagione in maglia bianconera sono tra le migliori in assoluto della sua carriera che pare toccare la Serie B per puro caso visto il talento, determinazione e rendimento dell’esterno umbro.
Tanti Auguri Filippo. Pronto a festeggiare alla grande?
“E’ da un pò di tempo che non festeggio i compleanni. Anzi, li festeggio ma in maniera molto tranquilla. Cenetta con mia moglie e la nostra bimba. Meglio di così non può andare.”
Tempo fa dicesti che la forza della Sandretto era il gruppo. Quel gruppo ora ha perso nelle ultime settimane due pezzi importanti ma non sembra averne risentito. Due vittorie e terzo posto in classifica. Cosa è successo?
“Il gruppo è stato sempre coeso e unito ai massimi livelli sin dal primo giorno. Le due partenze hanno indebolito solo numericamente la squadra perchè chi è rimasto è riuscito a trarre da queste difficoltà ancora più forza e convinzione. Chi ci ha lasciato ha fatto le sue scelte e chi è rimasto invece ha ricavato ancor più motivazione lasciandosi alle spalle quello che è accaduto nelle ultime settimane e decidendo di andare avanti.”
Questo si è visto in campo. Travolto Campli e vinto sul difficile campo di Giulianova. Il segreto è solo nelle motivazioni?
“Non ci sono segreti. Contro Campli abbiamo fatto una partita perfetta, chi era in campo ha fatto il massimo e anche la panchina ha dato il suo contributo. E’importante anche vedere i compagni che sono seduti sostenerti e incitarti dopo ogni canestro. Tutti insieme in modo esemplare. Non che prima tutto questo non ci fosse ma era sicuramente in maniera meno forte ed evidente. Paradossalmente eravamo un bel fiore e ore stiamo sbocciando diventando qualcosa di bellissimo.”
Racconta l’ultima partita. A Giulianova abbiamo comunque rischiato grosso.
“Partita non facile su un campo dove faceva freddissimo ed era difficile giocare. Siamo stati bravi a interpretare la partita iniziando col piede giusto e nel terzo quarto preso anche un buon vantaggio. Loro sono una buona squadra, rinforzata da un lungo interessante rispetto all’andata, e hanno dato tutto come è logico che faccia una squadra che gioca in casa. Ci hanno messo in difficoltà e hanno ripreso l’inerzia della gara. Sono rientrati dal -16 e andati addirittura in vantaggio, abbiamo seriamente rischiato di lasciarci le penne. Non era facile ma abbiamo tirato fuori gli attributi e il cuore e siamo rimasti aggrappati alla gara fino agli episodi finali che sono stati a noi favorevoli. Il fallo in attacco subito da Di Viccaro, il tap in vincente di Pozzetti che è valso il sorpasso e la rabbia della loro panchina che ha preso una serie di tecnici e li la partita è finita. Bravi e fortunati in una partita che avevamo vinto, perso e poi vinto definitivamente.”
Domenica arriva Ortona squadra di alta classifica che pecca un pò di continuità. Basta riproporre lo stesso attaggiamento delle ultime due gare e il gioco è fatto?
“Magari fosse così facile. Sarà una partita dura contro un avversario che si conosce a memoria e gioca molto bene. Io non guardo troppo gli avversarsi ma dentro il nostro spogliatoio e oggi vedo solo sensazioni positive. Anche nei momenti difficili avverto questa positività. Da due partite entriamo in campo in modo diverso, siamo la stessa squadra, con due giocatori in meno ma con quel qualcosa in più.”
Per te una stagione molto positiva. Le cifre parlano di una delle migliori annate della carriera. Fai un bilancio della tua esperienza alla Sandretto.
“Non guardo mai numeri, cifre e tabellini. Sapere comunque che sto giocando una delle mie stagioni migliori mi fa sicuramente piacere e mi spinge anzi a fare sempre meglio. Parlo ascoltando le sensazioni che provo e in questo momento sono sensazioni positive. Non riesco a non coinvolgere in questo anche i compagni. Ogni giorno vedo che le cose vanno sempre meglio, anche quelle che sembravano difficili diventano meno ardue con gli aiuti di tutti. In campo incosciamente queste cose poi si trasformano in forza e porta a fare delle prestazioni buone e ottime come abbiamo fatto ultimamente. Mi sento come un anello forte di una catena fortissima. Vogliamo e voglio andare avanti così.”
La torta è pronta. TANTI AUGURI FILIPPO !!!
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