Nicola Catalani, ala di 193 centimetri, classe 1988.
Senigalliese doc, è approdato per il primo anno alla Robur Falconara Basket, dove veste la maglia numero 8.
Sei giornate alla fine della regular… ancora tutto da decidere?
Sì, certo! È ancora tutto da decidere. Io ci credo. Ci bastano quattro vittorie, dobbiamo vincere in casa contro Tolentino e poi a Fossombrone e via così.
Il Vice Marini ha dichiarato in una recente intervista che abbiamo ancora le carte in regola per aggiudicarci il piazzamento per la fase di playoff. Ti senti di appoggiare questa tesi, o hai un’idea diversa in merito?
Assolutamente sì, appoggio in pieno. Abbiamo tutte le possibilità di poter centrare il piazzamento. Dobbiamo lavorare tanto in questo momento, sapendo che quelle quattro partite non le possiamo davvero perdere perché una sola sconfitta ti sposta di più di una posizione in classifica.
Quali ritieni essere il punto critico della tua squadra?
Come tutte le squadre abbiamo molti punti da rafforzare, ma non parlerei di un solo tallone d’Achille. Con il Pisaurum, ad esempio, abbiamo avuto un calo fisico negli ultimi cinque minuti, e quindi abbiamo preso tanti punti in una frazione limitata di gara, quando per 35 minuti avevamo tenuto testa agli avversari.
…e quale invece il punto di forza?
Nel momento in cui riusciamo a gestire la questione del calo d’intensitá e ci mettiamo grinta, i nostri difetti stanno a zero. Diventiamo un’unica squadra in grado di battersela con ogni formazione del campionato. Quando siamo carichi possiamo essere davvero pericolosi.
Uno dei punti critici della categoria C Silver è la commistione fra professionisti (pochi) e semiprofessionisti. Questo fattore incide indiscutibilmente sulla formazione di una determinata squadra, sul rendimento in allenamento, ma anche e soprattutto sull’esito generale delle performance in campo. Tu che cosa fai nella vita fuori dal palazzetto, e soprattutto quanto incide questo aspetto sulla pallacanestro?
Personalmente sono un semi-professionista, ma posso dire chiaramente che fra il basket ed il lavoro ho sempre dato la priorità al primo. Ho un’attività in proprio che gestisco con altri soci, ai quali ho sempre detto fin da subito che per me la pallacanestro era fondamentale. Poi un domani le priorità si potranno anche invertire, ma per me per adesso è così.
Sei un hacker. Entri nel portale della FIP ed hai la possibilità di modificare con un semplice click un punteggio. Quale risultato invertiresti di questa stagione? E perché?
Vorrei cambiare a tavolino il punteggio della partita di andata contro Bramante perché dopo un primo tempo giocato male, avevamo ripreso in mano la partita e ce l’avevamo quasi fatta quando la fortuna ci ha voltato le spalle.
La squadra che ti ha sorpreso positivamente quest’anno?
Pisaurum 2000.
Mi è sembrata una squadra compatta, con due forti individualità fortemente corse fra di loro, all’interno di un gruppo solido.
Un incitamento ai tuoi compagni…?
Ragazzi sappiamo dove non possiamo più sbagliare, ma attenzione: questo non deve generare pressione, deve essere uno stimolo! Tutti noi veniamo da mesi di sacrifici ed è giusto che ci prendiamo quello che ci meritiamo.
C’è qualcosa che avresti voluto dire al tuo coach o a qualcun altro dell’ambiente cestistico, ma che ancora non gli hai mai “confessato”?
Uno dei miei difetti è di avere davvero pochi filtri: per questo adesso come adesso non mi viene in mente nulla da dire a qualcuno cui non abbiamo già detto tutto in faccia.
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